Come sono nati i Ricchi e Poveri? Sapevate che il loro nome fu deciso da Franco Califano? Lo raccontano loro stessi in questo estratto dalla puntata di “Canta che non ti passa” del 15 marzo 1981. Il contenuto fa parte di “Ricchi e Poveri Hits” una pubblicazione con cui Rai Teche celebra uno dei gruppi più iconici della musica italiana su RaiPlay. Una raccolta di materiali che ripercorre l’incredibile carriera del celebre complesso, dagli esordi fino alla vittoria sanremese del 1985, attraverso esibizioni storiche e momenti televisivi raramente rivisti.
Il percorso inizia nel 1968, anno che segna il debutto dei Ricchi e Poveri durante la settima edizione del Cantagiro con “L’ultimo amore”, versione italiana della celebre “Everlasting Love”, tradotta da Mogol. È solo l’inizio di una carriera che attraversa e segna la storia della musica leggera italiana, e che trova una delle sue prime consacrazioni al Festival di Sanremo 1970, dove il gruppo si esibisce con “La prima cosa bella”, in doppia esecuzione con Nicola Di Bari. Il brano, da subito amatissimo, scala rapidamente le classifiche diventando un vero e proprio evergreen.
Seguono esibizioni memorabili come quella di “Una musica” nello storico programma Senza Rete, dove i Ricchi e Poveri si cimentano dal vivo, senza playback, nella performance intensa di un brano scritto anche da Paolo Limiti e noto per essere stato sigla del quiz “Rischiatutto“di Mike Bongiorno.
Un altro momento indimenticabile arriva con “Che sarà”, interpretato nella puntata di “Canzonissima” del 14 ottobre 1973. La canzone, ormai considerata un classico della musica italiana nel mondo, conferma il successo e l’impatto internazionale della band. La raccolta prosegue con uno dei momenti più divertenti, quando i Ricchi e Poveri partecipano a “Tanto Piacere” (1974): in questa occasione, dopo una chiacchierata scherzosa con Claudio Lippi, si esibiscono in “Ma se ghe pensu” insieme ad Alberto Lupo, in genovese, comune dialetto d’origine.
Oltre alle partecipazioni ai programmi di Sandra e Raimondo “Tante scuse” e “Di nuovo tante scuse“, un momento televisivo assai particolare arriva con il programma “Trentaminuti Giovani” (1976), con un servizio di Gigliola Rosmini in cui la band si dedica all’infanzia con i brani tratti dall’album “Musicanti”, ispirato alla favola dei fratelli Grimm “I musicanti di Brema”. Le canzoni vengono eseguite in un contesto campestre, quasi fiabesco, in una parentesi piena di tenerezza nella carriera del complesso, dedicata ai più piccoli.
Il 1981 rappresenta una svolta importante con la partecipazione al Festival di Sanremo. Qui, i Ricchi e Poveri presentano “Sarà perché ti amo”, una canzone che, pur classificandosi al quinto posto, diventa immediatamente un fenomeno musicale, vendendo milioni di copie in Italia e all’estero, e consacrandosi come uno dei brani più celebri della loro produzione artistica.
In “Canta che non ti passa” in onda il 15 marzo 1981, uno dei contenuti meno visti e più interessanti dell’antologia, il gruppo si racconta in modo personale, intimo, andando oltre la carriera e mostrando il lato umano dei membri, così come il programma si prefiggeva di fare con i cantanti protagonisti delle puntate. Franco Gatti illustra la nascita della band improvvisando uno schema alla lavagna e Angela Brambati e Angelo Sotgiu condividono episodi delle loro vite prima di entrare nel gruppo in un’atmosfera calda e familiare, tra musica e confidenze.
Un’altra tappa della raccolta è la partecipazione a Portobello, nel gennaio 1982, dove si esibiscono con “Come vorrei”, sigla di coda della trasmissione.
La hit “Mamma Maria” è invece eseguita in occasione delle elezioni politiche del 1983, quando la Rai mise in piedi una lunga diretta che seguiva lo spoglio in tempo reale fra interviste, collegamenti e un intrattenimento in studio estremamente ricco di ospiti, condotto da Raffaella Carrà. Infine, uno dei momenti apicali nella carriera della band, con la vittoria al Festival di Sanremo 1985 grazie alla canzone “Se m’innamoro”, firmata da Cristiano Minellono e Dario Farina.
“Ricchi e Poveri Hits” è un’occasione imperdibile per riscoprire le radici di una band dal successo senza tempo.